Ritorna per il terzo appuntamento, il primo del nuovo anno, la rassegna milanese Indocili. Martedì 20 febbraio si accendono le luci della sala del Cinema Beltrade per la proiezione di quattro cortometraggi che, nella tradizione della manifestazione, rispondono pienamente a quei requisiti che caratterizzano la linea scelta dai curatori: opere recentissime di film-makers under35 e massima libertà espressiva, stilistica e artistica.
L’appuntamento, in collaborazione con 77 Magazine, sistema aperto di collettività non performativa che esplora l’audiovisivo attraverso contenuti, eventi, talk e curatele, porterà su grande schermo una selezione della produzione recente dei giovani registi Simone Bozzelli e Saverio Cappiello.
Il primo, regista classe ’94 diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha già visto le sue pellicole selezionate e premiate in alcuni dei più importanti festival internazionali, come J’Ador che nel 2020 vince la Settimana della Critica. Forte di un importante background nel mondo del videoclip (suo I Wanna Be Your Slave dei Maneskin che ha portato a casa l’MTV Music Award), ha presentato lo scorso anno al Festival di Locarno il suo primo lungometraggio, Patagonia, accolto con calore dalla critica.
Amateur, del 2019, e Giochi, del 2021, i prescelti per la proiezione di martedì, sono due ritratti intimi non di singoli personaggi, ma di rapporti. In poco tempo, Bozzelli, grazie a un uso intenso dei primi piani e della ricerca del dettaglio, ci trasporta in mondi di affezioni non corrisposte e di adolescenza, rapporti amorosi e familiari, ambiguità sessuali e sentimenti fraterni e amicali sia tra umani che tra animali.
E ambiguità è forse un concetto caro al regista, che trae spunto dalla miglior tradizione registica europea – Bresson, tra i primi a venire in mente – prediligendo alle parole gli sguardi e i gesti e lasciando allo spettatore la possibilità di fare ancora più suo ciò che gli viene mostrato e sviluppare liberamente in parallelo le proprie emozioni.
Saverio Cappiello invece, ex allievo della Civica di Milano, realizza nel 2020 il suo primo corto, Mia sorella, che viene direttamente candidato ai David di Donatello. Entra inoltre a far parte del collettivo Santabelva con il quale realizza il film Corpo dei giorni, che stavolta vince al Festival di Cinema di Torino. Anche Cappiello nel 2023 gira il suo primo lungometraggio L’altra via, anch’esso bersaglio di accoglienze positive all’uscita in sala. Regista, produttore, montatore e sceneggiatore, porterà in sala per Indocili il già citato Mia Sorella e il suo ultimo corto prima del salto nel lungometraggio, Faccia di cuscino, del 2022. Le due opere, storie di famiglia “profonda” e amicizia adolescenziale, sono accomunate da uno sguardo vicino ma esterno alla vicenda, in alcuni punti tendente al documentaristico, che cerca di non invadere gli spazi e di raccontare “così com’è” e in punta di piedi quello che la macchina da presa cattura. Ma l’apparente freddezza e violenza – reale e di sentimenti – contenuta nelle storie, nasconde un punto di vista tenero e indulgente, che lo spettatore non può fare altro che abbracciare, assieme alla scoperta di sé e crescita che i personaggi riescono a compiere in un lasso di tempo brevissimo, grazie a una maestria nel racconto fuori dal comune.
Quattro storie delicate, due maniere di narrare, due evoluzioni artistiche da tenere d’occhio per il futuro del cinema, italiano e non solo.
Federico Benuzzi
