Riscoprire il cinema italiano: la rubrica Cadaveri eccellenti
Come giovani cresciuti all’inizio degli anni duemila appariva naturale nutrire un senso di sfiducia verso i film italiani, sempre apparentemente un po’ banali, ogni volta meno al centro dell’attenzione. Proprio per questo, l’avvicinamento alla cinematografia nazionale è stato un avvenimento unico, sorprendente, l’inizio di un viaggio in un mondo ricchissimo, non solo dal punto di vista cinematografico, ma anche da quello culturale. Il patrimonio audiovisivo italiano si presenta come un documento eccezionale sugli sviluppi novecenteschi della sua società, spesso nascondendo al suo interno delle particolarità inaspettate. Per questo motivo, prendendo in prestito il nome dal film di Francesco Rosi del 1976, la rubrica ha l’intento di riesumare quei “cadaveri eccellenti” la cui gloria in vita non è bastata a mantenerne viva la memoria ai più; per sorprendere chi, come noi, quegli anni non li ha vissuti, per chi semplicemente vuole ricordarli, o per chi ha voglia di scoprire parti sconosciute del suo passato.
CADAVERI ECCELLENTI
L’ITALIA È UN PAESE DI STATUE. I Basilischi di Lina Wertmüller
Marco Lera
Il cinema è morto, viva il cinema! – Splendor di Ettore Scola
Andrea Pedrazzi
Ma quali alieni! Siete solo repressi… – Il disco volante (veneto) di Tinto Brass
Marco Lera
Noi italiani dobbiamo sempre farci riconoscere! “Crimen” di Mario Camerini
Marco Lera
Otto personaggi in cerca d’autore: Happy family
Andrea Pedrazzi
Proprietà privata del grottesco – La donna scimmia
Roberto di Matteo
A scuola di recitazione da Franca Valeri e Peppino: Le signorine dello 04
Marco Lera
L’animo lacerato de “Il bell’Antonio” di Bolognini
Andrea Pedrazzi
Fra i primi mostri: Un eroe dei nostri tempi
Roberto di Matteo
Il fascino discreto dell’omertà. Luigi Zampa e “Processo alla città”
Marco Lera
La solitudine infinita de “L’ultimo uomo sulla terra”
Andrea Pedrazzi
Cani Arrabbiati: il terrore liquido di Mario Bava
Bianca Ferrari
L’esordio di Nino Rota: Treno popolare e il primo “videoclip” della storia
Marco Lera
La voce di Olmi ne “Il segreto del Bosco Vecchio”
Andrea Pedrazzi
Va, pensiero – Inferno di Dario Argento
Roberto di Matteo
Un’intima incomprensione: “Che ora è” di Ettore Scola
Marco Lera
L’Antigone sulla strada – I cannibali
Roberto di Matteo
Monicelli e l’onore femminile:
“La ragazza con la pistola”
Andrea Pedrazzi
L’apparenza effimera dei “Vampiri” di Freda
Andrea Pedrazzi
Una notte sul Café express
Roberto di Matteo
“Il ferroviere” e le sue diatribe
Carolina Minguzzi
“Cerasella”: la colpa di essere libera
Bianca Ferrari
Mondo Cane!
Giulia Silano
Il West gelido e letale di Corbucci: “il grande silenzio”
Andrea Pedrazzi
Il seme dell’uomo è germogliato
Roberto di Matteo
Film d’amore e d’anarchia, ovvero la visibile brutalità dell’oppressione
Andrea Pedrazzi
Innovazione e inchiesta: il caso Mattei
Roberto di Matteo
Questo pazzo, pazzo mondo della canzone e il Cinebox
Carolina Minguzzi
Getta quella pistola: “I giorni dell’ira” di Tonino Valerii
Bianca Ferrari
L’autorialità celata di Ferdinando Di Leo: La città sconvolta
Andrea Pedrazzi
La bugiarda all’italiana
Carolina Minguzzi
Una scritta sul muro: La Cina è vicina
Roberto di Matteo
Alberto Sordi e lo scabroso della commedia: “Il vedovo” di Dino Risi
Bianca Ferrari
Cinema senza gloria: Quel maledetto treno blindato
Andrea Pedrazzi
Una lucertola dalla pelle di donna
Roberto di Matteo
Diabolik, il cult del maestro dell’orrore
Carolina Minguzzi
Lo spazio sospeso di Olmi: Il tempo si è fermato
Andrea Pedrazzi
Pietro Germi e “In nome della legge”: il quasi neorealista che guardava ad Hollywood
Bianca Ferrari
La detonazione de “La vita agra”
Roberto di Matteo