Maria (una bellissima Catherine Spaak) è una giovane ragazza romana che, nonostante sia stata cresciuta con ligi insegnamenti clericali, non segue le regole della società patriarcale. Ama molto, non riesce a far a meno delle bugie e proprio per questo finisce spesso nei pasticci. Infatti, assume l’identità di una sua amica e si finge hostess di volo agli occhi dei suoi due amanti.
Uno dei suoi amori è l’attempato Adriano Silveri, interpretato dal sempre meraviglioso Enrico Maria Salerno, un nobiluomo sposato, a detta di lei “timorato di Dio” e profondamente vicino alla Chiesa. Questo la considera il suo “gioiello nascosto”, non può resisterle e il desiderio che Maria scaturisce in lui è più forte di qualunque timore. Il fidanzato di Maria è Arturo Santini (Marc Michel), conosciuto dopo aver scoperto che Adriano è sposato. Questo è un giovane medico che, innamoratissimo di lei, non vede l’ora di sposarla e di creare una famiglia, affinché lei possa rimanere sempre a casa e badare alla potenziale prole. Si aggiunge, solo in un secondo tempo, al “ménage à trois” un terzo amante, a cui Maria riesce comunque a trovare uno spazio da dedicare all’interno della sua affollata settimana.
Gli imbrogli della ragazza sembrano funzionare molto bene fino a quando l’aereo, che dice di aver preso, fa un incidente.
La bugiarda, tratta dall’omonima commedia di Diego Fabbri, non è da inserire fra i film più brillanti della carriera di Luigi Comencini. Il ritmo iniziale si perde nel seguire una linea più teatrale e i personaggi, specialmente quello di Maria, sono poco stratificati. Nonostante ciò, la protagonista e il suo “harem” riescono ad empatizzare con lo spettatore. Maria è uno spirito libero ed è trattato come tale da Comencini, che non lascia trasparire i progetti della giovane fino a quando non decide di mostrarli nell’ilarità di alcune spassose gag. L’apice dello humor è raggiunto in quella che probabilmente è la sequenza più bella del film: Maria lascia il suo tran-tran quotidiano per andare a far visita al convento in cui è cresciuta. Lì mente spudoratamente a tutte le suore che insistono affinché si confessi.
Il dialogo con padre Alessandro è il momento in cui si rivela la sua profonda ingenuità ed il rifiuto per i dogmi imposti dalla società e dalla Chiesa. Un rigetto di tale spessore che, ad un certo punto, dopo aver sfinito il prete con i suoi ideali, la porta ad essere malamente congedata.
Nello stesso anno del film di Comencini, il 1965, e dal ritmo simile è anche Boeing Boeing di John Rich avente come protagonisti due uomini che, specialmente il personaggio interpretato da Tony Curtis, si approfittano dei ritmi di vita frenetici delle hostess di volo. Infatti la commedia di Comencini ha di interessante che al centro della vicenda ha una ragazza che, in maniera molto scaltra, vince sulle regole limitanti la condizione femminile con leggiadra ironia. “La bugiarda” è una commedia, non troppo brillante, ma che sicuramente tenta di ritrarre la giovane generazione italiana pre ’68. Nel 1989 Franco Giraldi ha realizzato una miniserie televisiva chiamata “La bugiarda”, sempre tratta dalla commedia di Fabbri a cui rimane molto fedele.
Carolina C. Minguzzi