Probabilmente una buona percentuale dei lettori non avrà mai sentito parlare del centralino, delle telefonate da prenotare, delle tariffe prioritarie. Poco male. Alla fine sarà come fare un po’ di archeologia. Immaginate un call center fatto di lego, ‘na roba così, giusto per capirci.
Questo girone infernale di cavi e cornette, di lavoro senza sosta e pettegolezzi è lo sfondo di una commedia scritta da Age, Scarpelli, Amidei e interpretata da Franca Valeri e Peppino De Filippo (cosa volete di più?): Le signorine dello 04.
La storia è semplice ma efficace: tre storie d’amore, o quasi, si intrecciano come cavi del telefono, si aggrovigliano tra pregiudizi e goffaggini, si concludono con… non facciamo spoiler.
Ma ciò che rende davvero unico Le signorine dello 04 sono le interpretazioni di Franca Valeri (grandissima anche in Un eroe dei nostri tempi) e di Peppino de Filippo; i loro siparietti tra cene ipercaloriche a base di zampone ed escursioni che assomigliano a delle via crucis andrebbero studiati a scuola.

Franca Valeri passa con una semplicità disarmante dalla gelida capoturno del centralino ai maldestri tentativi di seduzione del ragioniere, e neo-vedovo, interpretato da Peppino. Nel primo caso i commenti spietati diretti alle povere ragazze sono un vero e proprio “manuale di acidità lavorativa” da tenere a mente non appena potremo tornare in ufficio; nel secondo assistiamo ad un gioco esilarante che ricorda quello di “Rebecca la prima moglie” ma a ruoli invertiti.
Franca e Peppino sono straordinari nella loro capacità di dettare i tempi della comicità, più che attori sembrano due musicisti di jazz che sanno dare lo swing giusto ad ogni fraseggio; mica per niente hanno fatto la storia sia del teatro, del cinema e della televisione.
Al netto di qualche stereotipo di troppo anche gli altri personaggi che completano il quadro sono funzionali allo scorrere della storia: zitelle inquisitrici ed etiliche, fratelli minacciosi e possessivi, studenti esauriti e tifosi laziali. Un bel mix di umanità degli anni ‘50.
Non mancano alcune battute memorabili messe qua e là a dare manforte al ritmo narrativo: “E me lo dici con quella faccia?” “Eh, solo questo c’ho!”;oppure “Il baseball è un po’ come il tresette”.
Le signorine dello 04 forse non sarà il film più memorabile della storia del cinema, ma secondo me resta uno degli esempi migliori di quelle commedie “classiche” e da “90 minuti” (una durata da primo tempo di un film odierno) che ogni tanto fa sempre bene riguardare.
Marco Lera