Il 7 maggio sarà presentato a Bologna in anteprima europea (esclusa la programmazione Royal) Alien: Covenant come evento speciale di chiusura della 19° edizione del Future Film Festival.
“Siamo orgogliosi di poter ospitare l’anteprima italiana di Alien: Covenant – spiegano i direttori artistici del FFF, Giulietta Fara e Oscar Cosulich – a maggior ragione a conclusione di un’edizione come questa che, sotto il motto di Character Wow, ha voluto celebrare i personaggi e le “creature” che hanno fatto grande la storia del cinema. E come non pensare, tra queste meraviglie della fantasia, al letale xenomorfo ideato dal surrealista svizzero H.R. Giger, che ha spaventato generazioni di spettatori di tutto il mondo?”
Alien: Covenant, secondo capitolo della trilogia prequel iniziata con Prometheus, ci porta tra l’equipaggio della navicella Covenant, in missione di colonizzazione planetaria. Arrivati in un remoto pianeta apparentemente idilliaco, i membri dell’equipaggio ritrovano una nave aliena schiantata e vengono osservati da David (Michael Fassbender), sintetico dalle sembianze di Walter, l’unico sopravvissuto alla fallimentare spedizione della Prometheus. Presto l’idillio lascerà spazio al terrore: l’equipaggio dovrà lottare disperatamente per sopravvivere alle pericolose creature aliene fuoriuscite dal relitto.
In attesa di vedere questo nuovo capitolo diretto da Ridley Scott e sceneggiato da Jack Paglen e Michael Green, vi lasciamo sette curiosità sulla saga di Alien!
7. Un easter egg nel Blu-ray di Prometheus collega quel film a Blade Runner. Tuttavia, c’è un legame anche tra Alien e la pellicola di Scott del 1982 che appare molto velocemente in Alien 3. Paul Lesaine, uno dei matte artist del film, ha incluso un cenno alla Tyrell Corp: quando la camera passa attraverso il vasto paesaggio rovinoso delle raffinerie di Fiorina, è ben chiaro un omaggio alla opening di Blade Runner, tant’è che facendo attenzione potete pure vedere la struttura piramidale dell’edificio della Tyrell!
6. All’inizio dello sviluppo di Prometheus, Jon Spaihts aveva scritto una versione dello script intitolata Alien: Engineers. Alcuni elementi sono stati portati sullo schermo, tipo la scena del Med-Pod, tuttavia la storia generale e la creatura sono differenti. In questa versione, la spedizione sarebbe tornata sulla luna LV-426, dove la presenza del composto mutagenico sarebbe stata piuttosto limitata e l’attenzione si sarebbe posta sulle origini dello xenomorfo iconico.
5. Uno dei motivi per cui in Alien 3 non sono presenti armi da fuoco è proprio Sigourney Weaver. A causa della pesantezza delle pistole degli Alien precedenti ella insistette per eliminarne qualunque traccia dallo script del terzo capitolo. In compenso non ebbe molto da ridire per la testa rasata di Ripley: l’attrice era costretta a rasarsi la testa più volte a settimana per non dare problemi di continuità. Solo dopo una pausa delle riprese fu titubante a riacquisire il look di Ripley, tant’è che chiese un aumento e il reparto dei prop fu costretto a produrre una cuffia apposita per lei.
4. Mentre creavano la opening di Alien 3, Alec Gillis e Tom Woodruff avevano bisogno di una lastra della faccia di Ripley attaccata da un facehugger. Non avendo niente di simile immediatamente a disposizione, utilizzarono un reperto degli archivi della Fox: un take Maryl Streep durante la produzione di “La morte ti fa bella”. Oltretutto la Streep fece il casting per il ruolo assegnato poi alla Weaver, ma dovette rinunciarvi.
3. David Fincher cercò di prendere le redini del montaggio finale di Alien 3 ma la produzione ebbe l’ultima parola: come si vede nell’antologia, il montaggio del produttore di boxset Charles de Lauzirika presenta un film totalmente diverso dal taglio deciso dal regista.
2. Tra le numerose scene che Cameron ha tagliato da Aliens – Scontro finale, ve n’è una che la Weaver ha difeso con le unghie e con i denti: la scena in cui Burke annuncia che Amanda Ripley, sua figlia, sia morta. Possiamo capire bene l’importanza di questa scena poiché giustifica la debolezza di Ripley nel salvataggio di Newt.
Curiosità bonus: la donna nella foto è realmente la madre di Sigourney Weaver, Elizabeth Inglis.
1. Ridley Scott ha tenuto gli attori fuori dal set mentre scenografi e addetti agli effetti speciali preparavano la scena per l’ultimo pasto di Kane. Nonostante avessero letto lo script, nessuno degli attori sapeva cosa sarebbe successo. La reazione di Veronica Cartwright quando inizia ad uscire sangue dal torace di John Hurt è del tutto autentica!
“Tutti indossavano impermeabili,” ha dichiarato successivamente la Weaver “avremmo dovuto essere stati un po’ più sospettosi.”
Elena Novarese