I fan di fumetti che si rispettino attendono questo film da molto tempo. Superman, Batman, Flash, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg, alcuni tra i più grandi eroi DC Comics, sono finalmente riuniti.
La DC Comics, è risaputo, è la principale rivale della Marvel nel mondo dei fumetti supereroistici, e per l’appunto la Justice League equivale agli Avengers all’interno dell’universo narrativo.
La DC sul grande schermo è partita con fatica: L’uomo d’acciaio, che ha rilanciato Superman, e il sequel Batman vs Superman: Dawn of Justice non sono stati apprezzati dal pubblico. Wonder Woman ha fatto qualche piccolo progresso, ma siamo ben lontani dall’eguagliare capolavori come la trilogia del Cavaliere oscuro di Christopher Nolan. La Marvel ha costruito lentamente il proprio universo cinematografico, per poi far unire gli eroi in The Avengers. La DC ha invece puntato tutto sulla squadra, per poi analizzare singolarmente (senza successo) gli eroi, alcuni dei quali torneranno in futuri film a loro dedicati.
Ma parliamo ora del fumetto. Durante quella che nell’ambiente fumettistico viene chiamata la Silver Age (dopo il 1956), in seguito a una rimonta della popolarità dei supereroi dopo un periodo di declino, Gardner Fox e Julius Scwartz decisero di riproporre una nuova Justice Society of America, creando un team composto dai maggiori eroi della DC Comics, affiancati da altri meno conosciuti (l’intento era quello di lanciare nuovi eroi). Con i testi di Fox e i disegni di Mike Sekowsky, la Justice League of America debutta sulla testata The Brave and the Bold n. 28 del 1960, ottenendo in seguito una sua serie regolare con l’albo Justice League of America n.1, ottobre-novembre 1960.
La prima differenza tra il film e la serie a fumetti risiede nella trama, e di certo su questo punto non c’è nulla da obiettare: infatti, nella sua prima comparsa, la League si trova a combattere niente di meno che contro Starro il Conquistatore, ovvero una gigantesca stella marina aliena che ha il potere di controllare le menti. Perciò è stata una scelta saggia dare ai nostri eroi un avversario più carismatico, quale è Steppenwolf.
Detto questo, le differenze tra i protagonisti del lungometraggio e le loro controparti fumettistiche non sono così abissali. Questo vale per Superman, Wonder Woman (che finora si è dimostrata il personaggio migliore dell’universo cinematografico DC, dopo il successo del film a lei dedicato), Flash e Cyborg, che tutto sommato sono abbastanza simili alle rispettive controparti cartacee.
Stessa cosa non può dirsi per il caro Batman: questo Batman si discosta totalmente dalla sua versione canonica. È più anziano, cinico e pronto a usare armi da fuoco (ma siamo sicuri che sia Batman?), in parte ispirato alla memorabile Graphic Novel di Frank Miller, Il ritorno del Cavaliere Oscuro, costume compreso.
Infine, arriviamo alla vera delusione, ovvero il povero Aquaman, personaggio complesso e con mille sfaccettature nella sua versione cartacea, mentre nel film non ci viene detto praticamente nulla su di lui, non ha una vera utilità nel gruppo e alla fine le prende e basta. Questa volta il lavoro svolto è leggermente migliore rispetto a quello dei film precedenti, ma la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa.
Tommaso Amato