La pubertà è un dipinto ad olio su tela realizzato da Edvard Munch tra il 1894-95, ubicato alla Galleria nazionale di Oslo.
Protagonista della raffigurazione è una giovane donna, adolescente, seduta su un letto spoglio posto in primo piano, catturata, dall’artista, nuda nell’atto di coprirsi il pube con le braccia.
La scena è essenziale: la ragazza, la sua ombra proiettata sul muro e il letto con le lenzuola bianche per simboleggiare la purezza e l’innocenza.
I colori della parete sono piuttosto scuri che evidenziano il senso di inquietudine e angoscia. Il quadro segna il passaggio fondamentale dallo stato di fanciullezza a quello di maturità, responsabilità e coscienza.
Come in molti altri quadri di Munch, punto di interesse è l’essere umano, il dramma dell’esistenza e della solitudine dell’uomo in preda alle proprie paure e ai propri conflitti psichici.
La chiave di lettura di tutto il dipinto è l’ombra nera sulla sinistra: procreare e accudire i figli, secondo Munch, è l’unico ruolo che la donna deve svolgere, quindi l’ombra rappresenterebbe il presagio della morte dell’anima; la ragazza, dunque, è in procinto di diventare donna, smette così di essere libera come lo era stata fino a quel momento e adesso deve rassegnarsi a dover condurre una vita dedita a nessun altra attività se non quella di accudire i propri figli, compiendo così piccoli passi verso la morte.
L’adolescente è terrorizzata, non esprime altro che paura, si ritrova così abbandonata a se stessa nella propria camera da letto, unico luogo sicuro e rassicurante, almeno fino a quel momento.
Edvard Munch (1863-1944) è stato un pittore norvegese; rivoluziona la pittura del Novecento sublimando le proprie ossessioni personali in un Espressionismo stilistico e tematico che dà voce all’alienazione di tutta la società contemporanea.
Con La Pubertà rende pubblico un argomento, fino a quel momento considerato un tabù: la nudità di una ragazza, ancora troppo piccola per mostrarsi. Riesce ad esprimere alla perfezione sentimenti come l’angoscia e la confusione, ma rappresenta anche la prefigurazione delle difficoltà della vita dopo l’abbandono della spensieratezza infantile.
Munch, chiaramente, si è ispirato al dipinto di Ludwig Kirchner, Marcella. Anche qui, protagonista dell’opera è una giovanissima donna che cerca di coprirsi il pube attraverso la posizione acquisita dalle gambe e dalle mani; la nudità aumenta il senso di incertezza, confusione e angoscia.
In Pubertà però, la scena è ancora più angosciante grazie alle cromie scure e all’essenza di decorazione all’interno del quadro, ad eccezione del letto che contribuisce al senso di dispersione interiore. Inoltre Munch, a differenza di Kirchner usa pennellate con un ritmo irregolare e sinuoso.
Marica Di Giovanni