Eccoli lì, sembra quasi di doverli osservare in maniera rigorosa, anche da spettatori. Quelle regole ferree e quegli insegnamenti rigidi impartiti da nonno Kudja al giovane Kolyma, riportati fedelmente da Nicolai Lilin nell’omonimo romanzo, scandiscono una pellicola che permette a chi guarda di entrare a far parte di un mondo in cui il rispetto delle regole regna sovrano.
“Una lingua gentile taglia e colpisce meglio di un coltello”: è questo uno dei moniti che compare in “Educazione siberiana”, testo del 2009 dello scrittore russo Nicolai Lilin, che viene messo in scena con lo stesso titolo dal regista Gabriele Salvatores nel 2013.
Protagonista della vicenda è il giovane Kolyma che, cresciuto in un piccolo villaggio in Transnistria, nella Moldavia orientale, in simbiosi con il suo amico Gagarin, osserva rigidamente gli insegnamenti di vita di nonno Kudja. I due ragazzi, insieme a Mel e Vitalic, facenti anch’essi parte della compagnia, apprendono così l’importanza di alcuni elementi chiave dell’educazione siberiana, quali il rispetto nei confronti dei deboli, il disprezzo di alcune categorie, tra cui usurai, banchieri e spacciatori, e il valore di ciò che si cela dietro i tatuaggi, segni capaci di rivelare la storia passata di chi li porta marchiati sulla pelle: “I tatuaggi bisogna “soffrirli”. Dopo aver vissuto qualcosa di particolare, lo si racconta tramite il tatuaggio, come in una specie di diario”.
Tutto sembra procedere tranquillamente ma, quando i ragazzini organizzano un furto ai danni dell’esercito sovietico, Gagarin viene catturato e condannato a sette anni di galera e, quando ne esce, risulta totalmente cambiato.
Significativo è, in particolare, il paragone con il branco di lupi. Quando ci si distacca dal gruppo per qualcosa di più sicuro, si finisce col perdere anche un bene molto più prezioso: “la fame passa, ma la dignità una volta persa non torna più”.
Il film punta principalmente all’analisi dei personaggi, fortemente caratterizzati, e questo, insieme alla magistrale regia, gli permette di guadagnare da subito il favore di pubblico e critica, nonostante si noti come la sceneggiatura sia spesso lacunosa.
Augurandovi buona visione, vi lasciamo alcune curiosità sul film:
- Il film non è stato girato in Russia, dove la vicenda è ambientata, bensì a Vilnius, in Lituania, e nella provincia di Rieti;
- Tutti gli attori, eccetto Eleanor Tomlison, Peter Stormare e John Malkovich, sono lituani e alla loro prima esperienza cinematografica;
- La canzone che si sente durante il giro nella giostra a sedie volanti è “Absolute Beginners” di David Bowie;
- Il film è stato presentato da Salvatores al Courmayeur Noir in festival il 12 dicembre 2012, mentre il primo trailer è stato diffuso online il 18 dicembre 2012.
Chiara Pirani