Le ballerine sono curate nei minimi dettagli: ogni movimento sembra essere perfettamente scandito dal pennello, che pare danzare insieme alle protagoniste del quadro.

“La lezione di danza”, opera realizzata tra il 1873 e il 1875, è conservata al Musée d’Orsay di Parigi ed è tra le prime realizzazioni dell’artista a raffigurare delle ballerine, soggetti particolarmente cari a Degas, che le ripropone in più dipinti, enfatizzando le loro figure, i movimenti, la vaporosità delle vesti.

Significativo è lo studio che si cela solo parzialmente dietro l’opera, magistralmente curata tramite un puntuale lavoro di atelier, del quale ci sono rimasti diversi bozzetti e schizzi preparatori. Nonostante l’indubbia freschezza tipica delle opere nate di getto, “La lezione di danza” è frutto di un lavoro pensato e studiato alla perfezione, ispirato alla lectio dei grandi maestri del passato: lo stesso Degas affermò che “Nessun’arte è tanto poco spontanea quanto la mia”, sottolineando come dietro l’apparente naturalezza delle scene rappresentate vi sia, in realtà, un sapiente lavoro di cura dei dettagli.

L’opera pittorica pare, in un certo senso, assimilabile alla danza stessa, proprio per il fatto che risulta “in apparenza facile e leggera, in realtà costruita con la fatica e il duro esercizio”, come affermò il critico d’arte Giorgio Nifosì, valutando il dipinto in tutta la sua preparazione, soffermandosi anche sugli schizzi e sui bozzetti preliminari.

Degas, quindi, dipinge osservando la realtà e limandone le imperfezioni che potrebbero emergere nel caso in cui venisse riportata senza essere filtrata adeguatamente attraverso la lente della perfezione, soffermandosi su ogni singolo particolare.

Edgar Degas (Parigi, 19 luglio 1834 – Parigi, 27 settembre 1917), noto pittore e scultore francese, si accostò principalmente alla corrente del Realismo e a quella dell’Impressionismo, producendo una significativa quantità di opere. Inaugurò il suo Grand Tour a Napoli, dove sbarcò nel luglio del 1856 e nella quale frequentò assiduamente l’Accademia Reale di Belle Arti, pur restandone insoddisfatto per il taglio troppo accademico. In seguito, ritornò in Francia, dove si accostò all’esperienza realista e a quella impressionista, concentrandosi sulla raffigurazione di scene legate alla vita contemporanea, tenendo sempre fede al precetto secondo cui bisogna concentrarsi sulle lezioni impartite dagli artisti del passato, ai quali Degas si riferì con appassionata devozione.

L’immagine che viene fuori da questo quadro è resa dal pittore in maniera quasi fotografica: l’attenzione estrema dedicata ai dettagli rivela una forte passione nel voler indagare la realtà in maniera minuziosa. Ciascuna ballerina, infatti, è catturata in una posa diversa, quasi come se fosse stata fotografata a propria insaputa, in un momento casuale. Le pieghe sui vestiti, le rughe facciali e le venature del pavimento sono rese magistralmente, in maniera impeccabile, ma questo estremo realismo risulta controbilanciato dall’inevitabile influenza impressionista, che emerge dalle pennellate e dal modo di utilizzare il colore.

Chiara Pirani

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