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da sinistra: Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini

La figura di Armando Trovajoli non ha bisogno di particolari presentazioni, il solo nome dovrebbe già dirla lunga; pianista, compositore, direttore d’orchestra, e poi la fondamentale passione per il Jazz, che nel 1948 lo portò ad essere chiamato in rappresentanza dell’Italia al Festival du Jazz de Paris, vivendo, come egli stesso dichiarò in un’intervista, un’esperienza scioccante e determinante; d’altronde, ritrovarsi in una grande famiglia che vedeva la presenza di personaggi illustri come Miles Davis e Charlie Parker non era roba da poco. In ambito cinematografico, il musicista romano viene immediatamente accostato ad Ettore Scola, regista nativo della provincia di Avellino ma cresciuto nella capitale, con il quale firma un sodalizio eterno, musicando quindi l’intera filmografia che si aggira intorno alle 30 pellicole; Dramma della gelosia (utti i particolari in cronaca) (1970) è una di queste.

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da sinistra: il regista Ettore Scola e Armando Trovajoli

La colonna sonora può essere considerata una vera e propria opera di musica leggera; viene pubblicata dalla RCA Italiana poco dopo l’uscita del film e comprende 11 tracce, fra le quali la più rappresentativa è Dramma della gelosia –Titoli. È il tema che Trovajoli propone ovviamente per la sequenza dei titoli iniziali, che mette in mostra momenti di spensieratezza e svago in una Roma popolare, accompagnati quindi da una melodia semplice, dal gusto romantico e genuino, tanto quanto lo sono le immagini che scorrono velocemente; il brano viene aperto da alcune note di clavicembalo (strumento al quale il maestro è fortemente devoto, e che studiava costantemente) per poi essere supportato da archi, da un piccolo coro e da strumenti tradizionali come batteria e basso. Ma il motivetto risuona costantemente durante il film, diventando così il pilastro portante della sonorizzazione, utilizzato anche attraverso versioni alternative come nel caso di  Adelaide, rivolto appunto ad Adelaide, fioraia di basso ceto interpretata da Monica Vitti e, come nel caso di Sei Mesi Di Felicità, una classica e sfrenata bossa nova che nella commedia all’italiana era ormai diventata una presenza fissa.

Tema di Oreste è dedicato al personaggio di Marcello Mastroianni, premiato per l’interpretazione come miglior attore al Festival di Cannes, che vestirà i panni di un infelice muratore, un uomo ridotto ad uno straccio che vaga per i bassifondi romani; Trovajoli esprime tutta la tristezza e la sofferenza di Oreste attraverso una tromba, soffiando una melodia angosciante, sostenuta da una leggera base dall’andamento swing. Vedo Un’Ombra Sul Tuo Volto vede la partecipazione canora della Vitti e di Mastroianni, prestandosi ad un duetto mezzo parlato e mezzo cantato che avviene realmente in una sequenza estremamente onirica del film; la prima parte della traccia, infatti, è composta da elementi che vanno a formare un tappeto sonoro altamente suggestivo, facendo da sfondo al dialogo fra Adelaide e Oreste, per poi gradualmente sfociare nella seconda parte più cantata e melodica. Incontro Alla Balera è un brano strumentale tipico della cultura Beat, ai tempi fenomeno quasi tramontato in tutto il mondo, ma che emanava ancora ondate di freschezza giovanile: infatti, viene utilizzato in una scena che ritrae ragazzi che si divertono e ballano a una festa sulle note di questa traccia.

Dramma della gelosia sicuramente non è il lavoro più significativo del maestro Trovajoli, ma è uno di quei gioielli costruiti con tanto amore e tanta genuinità che si adatta perfettamente ai personaggi, alle sequenze e ai caratteri popolari voluti dal regista. La colonna sonora risulta essere molto amata in Giappone e in Corea del Sud, paesi che infatti, dopo la prima e unica stampa italiana del 1970, hanno ampiamente restaurato e ristampato più volte, mettendola di conseguenza anche al servizio delle piattaforme digitali come Spotify e tanti altri canali.

Francesco Di Grazia

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