Tra i possibili modelli di omaggio postumo, quello del “andiamo a cercare la cosa più di nicchia possibile” è certamente uno dei più comuni, ma non preoccupatevi. Non è questo il caso. Si può approfittare di questa occasione per parlare delle colonne sonore del Maestro in tre film diretti dal grande Aldo Lado.

Morricone ha musicato i film di Lado per un decennio: dall’esoridio nel 1971 con  La corta notte delle bambole di vetro (1971) fino alla versione nostrana di Guerre Stellari, ovvero L’Umanoide (1979). In questa collaborazione, il Maestro ha proseguito il cammino di sperimentazione e di avvicinamento a film “minori” iniziato l’anno prima con L’uccello dalle piume di cristallo (1970) di Dario Argento.

Il contributo delle musiche di Morricone a molti dei cult del giallo/thriller italiano è stato fondamentale, anche perché il Maestro poteva godere in quel contesto di grandissima libertà compositiva.

Nel film del ’71, il tema principale è un valzer struggente e pieno di tensione tra piano, archi e voce che ci proietta in un mondo popolato da ombre e presenze sinistre. Morricone sperimenta le potenzialità più inquietanti dell’orchestra: i violini vengono trasformati in emissari “sonori” di una setta orgiastica e dedita alla magia nera; il pianoforte impazzisce in sequenze di accordi deliranti nel brano Emmetrentatre; le voci, cariche di terrore, seducono ed eccitano prima ancora delle immagini.

Dove altri avrebbero visto un film giallo o poco più, Morricone ha trovato l’occasione perfetta per sondare nuovi cammini compositivi, per anticipare e rafforzare le immagini sullo schermo. Fate una prova, ascoltate i primi tre brani (Valzer, Emmetrentatre, Notte e Bambole) della colonna sonora e poi guardate il film.

Nel successivo Chi l’ha vista morire? (1971), un coro di bambini, diretto da Paolo Lucci, ricrea in modo inquietante le filastrocche infantili: “Si avvicina, scappa! Scappa! Scappa!”, “Io l’ho visto morire!”, e si trasforma in una cascata di voci frenetiche. Il coro angelico associato al “Bevete più latte!”, in questo caso, racconta terrorizzato e impotente i crimini dell’assassino.

Ma la collaborazione che più sorprende è quella nel film L’Umanoide (1979): ve lo sareste mai aspettato Morricone alle prese con un’epopea fantascientifica? Eppure il Maestro non ha snobbato un film decisamente discutibile, e al contrario ha creato per l’occasione un piccolo gioiello. Il tema principale del film è epico e siderale: c’è il richiamo dell’avventura, la tensione per la partenza verso l’ignoto, l’eroismo delle imprese spaziali (con qualche eco Beethoveniana). Il tutto accompagnato da un tono psichedelico ed elettronico semplicemente geniale.

La colonna sonora è probabilmente l’unica parte che si salva del film, che sopravvive ancora oggi esclusivamente grazie al passatismo nostalgico degli appassionati. In questo breve omaggio, non c’è lo spazio per approfondire ulteriormente il successo della collaborazione tra Aldo Lado e Ennio Morricone, ma spero rappresenti un piccolo punto di partenza. Buon ascolto.

Marco Lera

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