Simbolo per eccellenza di Pisa, e tra le icone italiane più conosciute nel mondo intero, la torre Pendente è il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, all’interno della piazza del Duomo (o dei Miracoli). Di fatti, contrariamente a come suggerisce il nome, non è di per sé una torre, ma un campanile a sé stante, alto 57 metri, famoso principalmente per la sua pendenza, dovuta al cedimento del terreno sottostante, manifestatosi già nelle prime fasi della costruzione.
Vera meraviglia dell’uomo, nei secoli ha svolto principalmente la funzione tipica di tutte le torri campanarie, ovvero quella di scandire il tempo, umano e sacro, grazie alle sue sette campane, ognuna con un nome diverso e un determinato riferimento alle note musicali e un preciso scopo pratico.
Venne costruito nell’arco di due secoli, tra il XII e il XIV secolo. I lavori, stando ad alcune fonti, iniziarono il 9 agosto 1173. Incerta resta invece la paternità del progetto: infatti, secondo alcuni studiosi, la costruzione sarebbe da attribuire all’architetto Diotisalvi, che nello stesso periodo stava costruendo il battistero. Questa tesi trova sostegno nelle diverse analogie tra i due edifici, sia per quanto riguarda lo stile che il tipo di fondazioni. Secondo il Vasari, invece, i lavori furono iniziati da Bonanno Pisano, che venne ritenuta valida soprattutto dopo il ritrovamento nelle vicinanze del campanile di una pietra tombale recante il nome del Bonanno, murata nell’atrio dell’edificio e di un’altra epigrafe recante il medesimo nome.
La prima fase dei lavori venne interrotta circa all’altezza del terzo anello, a causa del cedimento del terreno al di sotto della base del campanile, per la maggior parte costituita da argilla e che causa lo stesso problema a tutti gli edifici della piazza. I lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di Giovanni di Simone e Giovanni Pisano, aggiungendo alla costruzione preesistente altri tre piani. Questi, nel tentativo di raddrizzare la torre, furono studiati con l’intento di incurvarsi nel senso opposto della pendenza. La costruzione fu ultimata nella metà del XIV secolo, quando venne aggiunta alla sommità la cella campanaria.
Durante la sua vita, la torre ha visto aumentare il proprio strapiombo, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ci furono anche periodi di stabilità e addirittura di riduzione della pendenza. In seguito ai saggi del terreno effettuati durante i restauri, si scoprì la presenz55a di una notevole quantità di acqua sotterranea, causa della cedevolezza del terreno. Per risolvere il problema si cercò di aspirare l’acqua dal sottosuolo, ma questo incrementò la subsidenza del terreno e il successivo aumento della pendenza della torre. La paura del crollo divenne concreta quando nel 1993 l’asse della torre registrò una pendenza di circa 4,5 gradi.
Vennero avviati immediatamente dei lavori di restauro e consolidamento della base, terminati alla fine del 2001, in cui si riuscì a ridurre l’inclinazione con l’applicazione temporanea di tiranti di acciaio e contrappesi di piombo.
La struttura del campanile è di per sé cava e comprende due stanze: una alla base della torre, mentre l’altra è la cella campanaria, posta alla sommità della struttura. Quest’ultima è delimitata dalle mura delle scale superiori, al cui centro è possibile vedere il pian terreno della torre tramite un’apertura. Sul cilindro esterno si trovano i sei piani a loggetta scanditi da colonne sulle quali si sviluppano gli archi a tutto sesto. Questo conferiva non solo leggerezza alla struttura, ma la rendeva più slanciata e meno pesante all’occhio dello spettatore.
La struttura è conosciuta principalmente per la sua inclinazione, ma è nota anche per un altro episodio: infatti si racconta che Galileo Galilei avesse scelto proprio la torre per il suo esperimento sui gravi.
Nonostante sia la più famosa, la Torre di Pisa non è l’unica struttura pendente in città. Infatti, il suolo, costituito per la maggior parte da sabbia e argilla, è la causa principale del cedimento di altri due campanili di diversi edifici: il campanile della chiesa di San Nicola, inclinato di 2,5 gradi, e il campanile della chiesa di San Michele degli Scalzi, che risulta inclinato di ben 5 gradi.
Ogni volta che guardiamo la torre di Pisa, il pensiero più frequente potrebbe essere rivolto alla sua instabilità, all’insicurezza che manifesta, e con tutta probabilità è davvero così. Di fatto, si tratta dell’esempio più tangibile della caducità della vita, dove le cose belle prima o poi hanno una fine, e non ci resta che godercele.
Tommaso Amato