Nelle date 29 e 30 novembre, al teatro delle Celebrazioni a Bologna, ci sono stati due spettacoli tenuti da Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte, con tema dedicato a Caravaggio.
Lo spettacolo parte con un video dedicato alla morte e al funerale di Pier Paolo Pasolini, assassinato nel 1975, e in sottofondo un commento di un amico vicino: Alberto Moravia.
Dopodiché Sgarbi spiega il perché di questa decisione, essendo un inizio non di immediata comprensione: la motivazione risiede nella similitudine di queste persone, così distanti cronologicamente, ma simili in atteggiamento, modi di vivere e pregiudizio sociale. Michelangelo Merisi da Caravaggio nasce nel 1571 nel borgo milanese. Pittore della realtà, non amato fin dall’inizio dalle grandi committenze a causa della vita sregolata, frequentò osterie e visse tra omosessualità e un guro di prostitute nel periodo della maturità. Pier Paolo Pasolini nasce nel 1922 a Bologna, scrittore regista poeta e giornalista, anche lui ha subito diversi pregiudizi per le sue relazioni omosessuali alle volte anche con minorenni.
Successivamente, è partito mostrando le prime opere romane, mettendole a confronto con artisti lombardi che sicuramente hanno influenzato il Merisi, ma anche Lorenzo Lotto o il Moretto, e tra le varie parti di spiegazione dell’arte caravaggesca, divisa per aspetti cronologici e tematici, vi era un ragazzo che suonava divinamente il violino o un liuto.
Lo spettacolo in totale è durato all’incirca due ore e mezza, e l’ho trovato soddisfacente e interessante. Essendo stato diretto da Sgarbi, troviamo che il linguaggio usato è forte, diretto e tendenzialmente politicamente scorretto, ma tolto ciò l’ho trovato comunque raffinato nelle spiegazioni, anche per chi magari non “mastica” tutti i giorni l’arte, e in particolare, quella di Caravaggio.
Agnese Monari