Potresti iniziare con una breve presentazione per i nostri lettori?
Sono Cosimo Mirigliano, sono nato e cresciuto in un piccolo paese della Calabria, Caulonia. Questo paese è diventato noto negli ultimi anni per un famosissimo festival della tarantella, il cui promotore è Eugenio Bennato. A 18 anni mi sono trasferito a Roma, dove ho studiato architettura. Per via della crisi, mi sono spostato dopo gli studi a Milano e poi a Londra, grazie ad una borsa di collaborazione che ho vinto a livello europeo, e lì mi trovo dal 2012. Amo molto l’arte, prediligo la scrittura e la fotografia. Ho pubblicato delle poesie e ho provato anche il teatro.
Quindi si potrebbe dire che hai sempre sentito un certo richiamo dall’ambito artistico.
Sì, mi diverto, provo un po’ di tutto. Amo molto la fotografia. Ho un profilo Instagram dove pubblico le foto che mi piace chiamare “anonime”. Cerco di condividere le emozioni con delle fotografie particolari, che molto spesso emozionano solo me. Cerco di cogliere il dettaglio, il momento giusto.
Il tuo primo romanzo, “Due corpi, una sola mente”, è stato pubblicato nel 2016. Parliamo un po’ della trama e, in particolare, della scelta dell’ambientazione e del tema portante.
Ho voluto raccogliere nella trama i problemi che può avere una qualunque persona di oggi, insieme al cercare, poi, di districarsi in una grande città come Roma. Io definirei quest’ultima come un polmone: sia di giorno che di notte sono tutti in continuo movimento o come una famosissima attrazione del parco divertimenti: si entra in un piatto e questo inizia a ballare. Per me Roma è così. Le pulsioni che dà la città vengono registrate ed emanate dall’uomo: io ho voluto creare questo testo che mi appartiene, ma credo appartenga a tutti. Ho voluto raccontare anche una storia individuale e introspettiva del personaggio, Giacomo, all’interno di un rapporto che non è dei migliori. Vediamo proprio il rompersi di questa storia con una ragazza (Gaya), per poi andare avanti nel romanzo e riuscire a capire perché è finita. Lui si staccherà anche da questa situazione e farà un percorso introspettivo per capire i suoi traumi passati. Tutto il romanzo prevede questo: una ricerca dentro se stessi.
Il protagonista è un ragazzo che decide di andar via dal suo paese di origine per trasferirsi a Roma. Potremmo parlare di tratti autobiografici nel tuo lavoro?
No, non è autobiografico. Io non ho una vita così interessante da poterla scrivere e da far leggere. Posso dire, comunque, che ho raccolto esperienze personali, ma anche di amici e familiari, e ho cercato qualcosa che potesse rappresentare ognuno di noi, in modo che anche gli altri potessero trovare dei punti in comune. Ho raccolto delle informazione e le ho inserite all’interno della trama, riordinandole. Chiunque può rispecchiarsi in uno dei quattro personaggi principali.
Hai costruito il tuo romanzo introducendo diversi e frequenti flashback. Qual è stata la motivazione che ti ha spinto ad utilizzare questo stile?
Sì, la storia è costruita con dei flashback. Mentre lo scorrere del romanzo ti fa vivere il presente, ci sono dei capitoli in cui il lettore può interessarsi a quello che è il passato di Giacomo, il protagonista. In questo modo, chi legge può procedere in una duplice linea: da un lato, può vedere lo scorrere dei giorni, circa due settimane, e dall’altro può ripercorrere gli anni d’infanzia, per poi ad arrivare al momento in cui Giacomo deciderà di andare a Roma, quindi a circa diciotto anni. Ho cercato di mettere insieme questi due periodi, per poi arrivare all’ultimo capitolo, il più lungo, dove lo scorrere del romanzo ci porterà all’epilogo.
Prima di pubblicare il tuo romanzo, hai voluto mettere a disposizione il primo capitolo online per una lettura gratuita da parte di tutte le persone interessate. Hai raggiunto in poco tempo migliaia di letture. Come mai questa scelta?
Fortunatamente, ho trovato, con l’aiuto di alcuni gestori di siti e amici, anche con Alfio Giuffrida (ex meteorologo di Rai 2), la possibilità di inserire online il primo capitolo per una lettura gratuita. Ho voluto sperimentare, proprio come si fa oggi con i reality: i personaggi vengono prima messi alla prova e poi il pubblico decide se dar loro la possibilità di emergere. Io, in una circostanza diversa, ho voluto fare la stessa cosa. Prima di fare questo, però, avevo mandato il romanzo a diverse case editrici, ma non avevo avuto un buon riscontro. Avevo diverse proposte, ma chi mi aveva dato la disponibilità per una pubblicazione nel breve periodo, richiedeva una mia partecipazione economica; chi invece mi aveva proposto di pubblicarlo (una grande casa editrice che non voglio nominare) gratuitamente mi aveva dato la disponibilità nel 2020. Io non me la sentivo di aspettare così tanto, quindi ho trovato una via alternativa per farmi conoscere. Ho ricevuto molte letture e molti pareri positivi. Dopo questa cosa, ho pensato di rinviare di nuovo il romanzo alle stesse case editrici, spiegando la situazione e gli avvenimenti. In pochissimo tempo ho raccolto 35 proposte gratuite e 11 a pagamento. Le ultime le ho escluse, non sono avvezzo a queste cose. Ho pensato di farmi strada in questo senso, mi sono fatto conoscere e ho voluto vedere, appunto, se il mio romanzo potesse valere. Alla fine ho affidato il romanzo alla casa editrice che mi ha dato maggiore disponibilità. Il romanzo adesso è esattamente come volevo, ho curato tutto io ed è una mia creazione. Diciamo che, a prescindere da come sia andata e da come stia andando, io sono felice.
Hai ricevuto una risposta positiva da parte dei lettori. In molti ti hanno scritto e hanno voluto lasciarti un loro parere.
Diciamo che, all’inizio, ho dovuto faticare, perché non venivo preso sul serio. Siamo tutti incentivati da quello che fanno gli altri. Chiedevo di avere delle recensioni, mentre adesso pensano a tutto i lettori. Sono contento che la maggior parte di loro siano persone che non avevo mai visto prima. Ho tantissimi messaggi di chi legge e in molti mi mandano delle loro foto insieme al mio libro. È una cosa molto bella e soddisfacente: sto dedicando tantissimo tempo a leggere i messaggi e a rispondere e cerco di essere partecipe il più possibile.
I tuoi progetti futuri nel campo dell’editoria?
Sono in fase di completamento del secondo romanzo. Vediamo come andrà questa nuova realtà. Per adesso mi sto godendo questo momento: scrivere è una cosa che mi piace fare, scrivo per ogni mio lavoro una stesura completa, per poi rileggerla dopo alcune settimane con calma e rivederla.
In conclusione, potresti lasciare un consiglio per i nostri lettori, per i loro sogni e aspirazioni?
Potrei tranquillamente consigliare di non fermarsi davanti alle difficoltà. Il nostro Paese, spesso, non aiuta e non dà la possibilità di emergere. Ci sono moltissime persone che possono dare tanto: leggiamo spesso che molti italiani che nel proprio Paese non hanno possibilità, vengano poi valorizzati all’estero. Vorrei, a questo proposito, parlare di un ragazzo di cui ho letto qualcosa qualche tempo fa: è andato in Cina, ha soli 30 anni e ha scritto un libro, tiene lezioni e lavora in diverse radio. Questo ragazzo, in adolescenza, è stato vittima di bullismo e ne ha fatto la sua forza, parlando di tale tema nel libro. In molti Paesi viene ancora valorizzata la figura dell’Italiano: non fermatevi, andate avanti.
Sarah Corsi
” In pochissimo tempo ho raccolto 35 proposte gratuite e 11 a pagamento. Le ultime le ho escluse, non sono avvezzo a queste cose.”. Sa che molti fra i più importanti scrittori italiani, anche autori di classici, hanno iniziato autoproducendosi, cosa vi è di male?
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