Benvenuti su questa nuova rubrica dedicata al fumetto, in cui parleremo non solo della sua storia e di come nasce, ma anche delle ultime novità, che spesso si andranno a collegare anche al mondo del grande schermo. Ma partiamo dall’inizio.
Il fumetto nacque sulle pagine domenicali dei quotidiani a tiratura molto grande che presentavano, in una sequenza di vignette, piccole storielle autoconclusive con uno o più personaggi.

Questo tipo di arte, però, non è propriamente riconosciuta come tale, pur essendo nata ormai da più di un secolo (si parla del 25 ottobre 1896, che segna il debutto di “The Yellow Kid”, protagonista di Hogans Alley) sulla testata giornalistica il New York Journal e più precisamente nell’inserto domenicale dal titolo “American Humorist”.
Un fumetto non è solo un racconto di parole e immagini sequenziali. È narrazione. Ma al giorno d’oggi (specialmente in Italia) è ancora diffusa l’idea che esso non sia altro che una lettura adatta solo ai bambini e ai ragazzi. In realtà, nell’America degli anni ‘80, fu inventato un espediente per liberare queste opere dalle edicole, donando loro il rispetto che meritavano in libreria: il Graphic Novel (tra le più belle e famose di queste storie non possiamo non citare Watchmen, V per Vendetta, 300, Sin City, Sandman).
Ovviamente era un fumetto, ma concepito come unica, lunga e autoconclusiva narrazione. I libri a fumetti, dopo decenni, poterono finalmente lasciare gli scaffali della sezione Humor, per essere considerati per ciò che erano realmente: una forma contemporanea del romanzo.
Il primo contatto con questa forma d’arte la si ha da bambini, attraverso le edicole, con i cosiddetti “mainstream”, cioè quei titoli conosciuti dalle masse e di tendenza. Spesso, infatti, sono proprio quei fumetti che narrano le avventure di supereroi (Marvel e DC Comics, soprattutto da quando nei cinema sono approdati i cosiddetti “cinecominc”) o di personaggi di fantasia, che si sono resi famosi nel tempo (ad esempio quelli della Disney o della Bonelli). In seguito, se ci si appassiona, si iniziano a frequentare siti internet specializzati nel settore ed eventualmente una fumetteria nella propria città.
Molti iniziano a seguire determinate collane fumettistiche per le emozioni e il fascino che quel determinato scrittore o disegnatore regala con le proprie storie e immagini, fino a determinare un gusto personale per un determinato stile.
Facendo un paragone con il mercato musicale, una volta erano in pochi a poter sostenere le spese per l’acquisto e il mantenimento di giradischi e relativa musica in vinile. Con l’invenzione del Compact Disc e dei lettori musicali, si è espansa la possibilità di ascoltare la musica attraverso qualcosa di diverso dalla radio e dalla musicassetta. Naturalmente, i vinili esistono ancora e sono utilizzati dai puristi della musica. Ciò che è cambiato negli anni è stato il mezzo di diffusione, e con il passare del tempo questo avvenuto anche per i libri e per i fumetti. Di certo non cambierà il lavoro che i disegnatori dovranno svolgere, come anche quello degli sceneggiatori e dei coloristi. Gli editori dovranno continuare a scegliere cosa pubblicare e cosa no, andando in cerca di nuovi talenti. Ciò che cambierà saranno le tirature cartacee, che aimè diminuiranno, in favore di una maggiore diffusione digitale. Ciò comporterà certamente un aumento degli utenti e dei collezionisti, i quali continueranno ad acquistare i prodotti stampati, come accade per i dischi in vinile.
Tommaso Amato