Bentornati cari lettori a un nuovo appuntamento con la rubrica InkComics.
Oggi parleremo di Deadpool, in occasione dell’uscita nelle sale, dal 12 dicembre, della versione PG-13 del secondo capitolo, uscito al cinema lo scorso agosto.
In particolare per questa versione, che chiameremo “natalizia”, sono stati girati 20 minuti di scene aggiuntive in un solo giorno, subito dopo l’uscita dell’originale. Una cosa a mio parere molto importante è il fatto che, almeno negli USA, questa versione prevede la donazione, di 1 dollaro ogni biglietto venduto, ad un’associazione per la lotta contro il cancro.
Deadpool, il cui vero nome è Wade Wilson, è stato creato da Fabian Nicieza (testi) e Rob Liefeld (disegni), esordendo nella serie a fumetti New Mutants (vol. 1) #98 (febbraio 1991). A causa della sua parlantina inarrestabile, viene spesso soprannominato “Il Mercenario Chiacchierone” (The Merc with a Mouth).
Più che un eroe è da ritenersi un anti-eroe. Il successo (fumettistico prima che cinematografico) è legato al suo humour, fatto di doppi sensi e riferimenti a film, serie televisive, canzoni e immagini popolari. Ama in particolare le situation comedy: il suo idolo è infatti Bea Arthur della serie Cuori senza età, e ritiene che le gemelle Olsen siano al centro di una cospirazione mondiale.
Il suo nome di battesimo rimanda molto a quello del personaggio della DC Comics Deathstroke, il cui vero nome è Slade Wilson; altra somiglianza tra i due è che entrambi sono sia mercenari, sia maestri di spada, e indossano indumenti aderenti da assassino con bandoliere, cinturoni e una maschera che copre completamente il volto. In effetti all’inizio questa caratterizzazione grafica molto simile fece quasi accusare di plagio il disegnatore Rob Liefeld. Il successivo sviluppo del personaggio da parte degli autori ha fatto sì che i caratteri dei due mercenari divergessero radicalmente.
Deadpool è solito rompere la quarta parete, cioè il confine tra la realtà e il fumetto (o cinema); sa di essere in un fumetto, come quando Bullseye gli chiese a quanto risalisse il loro ultimo incontro, ricevendo come risposta: «Numero 16, Bullseye», oppure quando l’Uomo Ragno si tolse la maschera e si sentì Deadpool dire: «Come se non avessimo visto i film e non sapessimo che sotto la maschera c’è il bel Tobey Maguire dagli occhi sognanti!».
Abbracciando totalmente lo spirito autoironico del Deadpool fumettistico, Reynolds (già interprete di Deadpool in X-men Le origini – Wolverine e in Deadpool) riesce ad allargare lo sguardo al mondo del cinema, e più oltre alle discussioni dei fan sui social, alle aspettative del pubblico su risvolti narrativi visti e stravisti di questo genere di film. Così come Deadpool stesso risulta tanto più convincente quanto più si prende in giro, così l’intero Deadpool 2 risulta una storia tanto più interessante quanto più stravagante, inserita in un contesto che prova ad ampliare il mondo dell’anti-eroe, nei limiti di un budget limitato.
In questo capitolo, ci viene dato un avversario di spessore, ovvero Cable ( interpretato da Josh Brolin, nel suo secondo ruolo nei panni del “cattivo” Marvel nel giro di un mese, avendo interpretato Thanos nell’ultimo film degli Avengers). Ci sono inoltre più personaggi di contorno, sia tra gli X-Men presenti, sia tra quelli reclutati nell’X-Force, tra i quali spicca senza dubbio la Domino di Zazie Beetz, oltre a Peter, ovviamente, che ha conquistato il nostro cuore sin dal trailer.
Il film si presenta per certi aspetti più “maturo” rispetto al precedente, focalizzando l’attenzione verso il tema della famiglia (cos’è quella che muove Wade Wilson, se non la responsabilità tipica del ruolo paterno?), ovviamente senza perdere mai di vista lo humour caustico e la demenzialità tipica del personaggio.
Nel film sono inoltre presenti diversi easter egg, da quelli più strettamente legati all’universo Marvel, a quelli del cinema attuale, ma anche mainstream e collegamenti al mondo della musica (un esempio può essere la colonna sonora dell’intro del film, Ashes di Cèline Dion, nel cui video ufficiale compare il Mercenario Chiaccherone stesso).
Che dire di Deadpool 2 se non che è un bel film, ovviamente se contestualizzato al precedente (che resta ad oggi il migliore della dilogia), ma che tuttavia pecca di alcuni difetti, come buchi di trama, battute eccessive e scene di azione quasi imbarazzanti (soprattutto nel finale). Ma, nonostante tutto, è riuscito a strapparci tante risate in sala.
Tommaso Amato