Monet - Il pittore dell’attimo eterno (versione sx)

Tema non semplice quello che viene trattato nel dipinto di Claude MonetLa passeggiata (Camille Monet con il figlio Jean sulla collina)”, e questo in ragione della difficoltà di dare il giusto equilibrio ai due elementi protagonisti, ovvero la figura umana e il paesaggio, punti cardine dell’arte impressionista.
Il celebre dipinto è un olio su tela di modeste dimensioni, 100 x 81 cm, realizzato nel 1875. Oggi conservato presso il National Gallery of Art di Washington D.C.,  ritrae Camille, moglie del pittore, insieme al figlio Jean all’aria aperta, in una giornata ventosa ad Argenteuil nell’estate del 1875.

Ben lontano dall’essere un ritratto di famiglia, il dipinto è piuttosto l’ennesima riflessione dell’artista sulle potenzialità del plein air. Qui una luce dorata e abbagliante avvolge l’atmosfera, scendendo dal cielo azzurro e solcando il verde e rigoglioso prato, disegnando così lunghe ombre su di esso. Nella scena tutto è in movimento, dalle piccole e rapidissime nubi ai fili d’erba, e ad accentuare il dinamismo dell’insieme, Monet lascia che Camille si muova, girandosi di scatto verso di lui: un gesto accompagnato dalle vesti vaporose, che  mosse dal vento si arrotolano intorno al suo corpo. Interessante anche il punto di vista scelto dal pittore, sempre in cerca di nuove prospettive da cui ritrarre la realtà: infatti, Camille e Jean sono visti dal basso verso l’alto, e il prato in primo piano nasconde parte della figura in secondo piano, quasi fosse il vero protagonista. Eppure Camille sembra avere un inspiegabile velo di tristezza nello sguardo, quasi a presagire l’ineluttabilità di quel destino che, appena quattro anni dopo, sarà così severo con lei.
Monet tornerà sul soggetto in seguito, nel 1886, in due tele oggi conservate al Musée d’Orsay di Parigi. In questo caso, però, la modella in abito bianco con l’ombrellino verde non sarà l’amata Camille (che morirà nel 1879), ma Suzanne Hodeschedé, figlia della sua seconda moglie. Le due nuove versioni del tema, soprattutto quella con la donna girata verso sinistra, sono assai simili, per quanto riguarda la posa, l’abito, il punto di vista e la resa atmosferica, alla tela del 1875, e sembrano quasi volerne rappresentare un aggiornamento, una rivisitazione matura dell’opera giovanile.
Pittore di paesaggio, Monet si  è dedicato assai raramente alla figura umana e alla ritrattistica. Quello che qui importa non sono i caratteri somatici dei familiari, appena accennati, quanto piuttosto la raffigurazione dell’attimo in cui vengono colti, quasi come uno scatto fotografico. Forse l’unica e più convincente incursione nel mondo del ritratto potrebbe essere Madame Camille Monet in abito giapponese (1876).

Monet - Il pittore dell’attimo eterno (versione dx).jpg

Claude Monet (1840-1926), tra tutti i pittori dell’impressionismo, è di certo il più impressionista di tutti. La sua pittura non uscirà mai dai confini di questo stile, benché egli sopravviva molto più a lungo dell’impressionismo. A diciotto anni, sotto la guida di Boudin, che lo indirizzò al paesaggio en plain air, iniziò a dipingere. Una volta giunto a Parigi, ebbe modo di conoscere Pissarro, Sisley, Renoir, Bazille, ma ad esercitare una notevole influenza su di lui furono Courbet e la Scuola di Barbizon. Nel 1870 conobbe la pittura di Constable e Turner. In questo periodo, si perfeziona sempre più il suo stile impressionistico, fatto di tocchi di colore come fossero autonomi effetti di luce, senza preoccuparsi per le forme. Nel 1872 dipinse l’opera che diede il nome al gruppo: «Impression. Soleil levant». Questo quadro fu esposto nella prima mostra tenuta dagli impressionisti nel 1874.

I soggetti di Monet sono spesso  ripetuti infinite volte per esplorarne tutte le varianti coloristiche e luminose: tra le sue serie più famose vi è quella che raffigura la cattedrale di Rouen, la cui facciata viene replicata in ore e condizioni di luminosità diverse. Ogni quadro risulta, così, diverso dall’altro, anche se ne rimane riconoscibile la forma di base.
Negli ultimi anni di vita, il pittore rimase impressionista anche quando le avanguardie storiche demolirono la precedente pittura ottocentesca, mostrandoci che a volte lo stile pittorico non è una moda a cui affiliarsi, ma un sentimento intrinseco che si manifesta sulla tela tramite colori e pennellate.

Tommaso Amato