In questo momento di emergenza il nostro staff ha deciso di aprire una nuova rubrica settimanale. Vi consiglieremo alcuni film da vedere durante la settimana, vi indicheremo dove reperirli facilmente rimanendo chiusi in casa. Ci auguriamo che questo periodo possa terminare presto, nel frattempo… gustiamoci del buon cinema!
Shin Godzilla (2016)

Regia: Hideaki Anno, Shinji Higuchi
Con: Hiroki Hasegawa, Satomi Ishihara
Durata: 119 min
Piattaforma: Amazon Prime Video
In risposta al successo del revival americano del 2014 firmato da Gareth Evans, la storica casa di produzione giapponese Toho rilancia con un film inedito dedicato al capostipite dei “Kaiju”. Nasce così Shin Godlzilla, film del 2016 diretto da Hideaki Anno e Shinji Higuchi, opera volta a ri-conferire al celeberrimo mostro il marchio nipponico che lo ha generato. E allora rigore formale e limpidezza espositiva vengono depotenziati in virtù di quel tono iperbolico ben noto al cinema asiatico.
Effetti digitali smaccatamente antinaturalistici e narrazione imbizzarrita consentono a questo film a tema catastrofico/fantascientifico di virare verso il territorio della commedia satirica, concedendo forma ad un’irresistibile riflessione sul futile tentativo di controllo esercitato dall’uomo sulla natura.
Tema quantomai attuale e qui rivisitato in chiave parodica al fine di sottolineare l’irrimediabile stato di inadeguatezza che caratterizza la società umana nel volersi appropriare del mondo che abita.
District 9 (2009)

Regia: Neil Blomkamp
Con: Sharlto Copley, Jason Cope, Nathalie Boltt
Durata: 112 min
Piattaforma: Netflix, Amazon Prime Video
Scoperto da Peter Jackson, produttore del film, nel 2009 il sudafricano Neil Blomkamp gira il suo primo lungometraggio: District 9 – espansione di un suo precedente cortometraggio, Alive in Joburg (2005) – prende il nome dal celebre distretto 6 di Città del Capo, dal quale, durante l’apartheid, furono deportate circa 60.000 persone di colore.
Qui, però, la Storia viene trasformata in fantascienza: l’esodo non è imposto ad altri umani, ma a un’etnia aliena. Un’astronave è ferma da 20 anni sopra Johannesburg; i suoi abitanti (tali “gamberoni”), in pessime condizioni per una ragione sconosciuta, si sono stabiliti e riprodotti sulla terra, precisamente nel Distretto 9. Per loro è imminente un massiccio piano di spostamento verso una tendopoli.
L’unione tra l’action movie e lo stile documentario fornisce a District 9 quello che andrebbe sempre chiesto a un film per la grande distribuzione: intrattenimento grazie al quale far penetrare riflessioni su temi importanti; in questo caso, ci sono tutti quelli riguardanti l’immigrazione: ghettizzazione, xenofobia della popolazione autoctona, repressione armata e sfruttamento da parte della criminalità organizzata.
Cloud Atlas (2012)

Regia: Lana e Lilly Wachowski, Tom Tykwer
Con: Tom Hanks, Hugh Grant, Halle Berry, Hugo Weaving e Susan Sarandon
Durata: 172 min
Piattaforma: Netflix
Sei storie intrecciate, ambientate in epoche diverse – passate e future, realistiche e distopiche – e animate degli stessi personaggi che però non sono mai, solamente, gli stessi. Da queste poche premesse è piuttosto facile intuire la complessità e la stravaganza che caratterizzano Cloud Atlas, un film animato da un’ambizione e da un amore verso l’arte di raccontare storie talmente grandi, e aggiungerei commoventi, da sopperire a qualsiasi “buco” o difficoltà di trama.
E questa fiducia nelle possibilità del cinema, pari a quella nelle capacità degli spettatori, è forse il vero elemento unificante del racconto.
Si ha l’impressione che l’universo-Cloud Atlas non accetti di rimanere intrappolato nella forma chiusa e definitiva del film, nella sua durata prestabilita e dunque indefinitamente ripetibile. Il film si propone allora come spiraglio su una realtà possibile ma diversa, lasciandone intuire la grandiosità e stimolando la libertà immaginativa dello spettatore, forse l’unico strumento che potrebbe non intrappolare mai il suo oggetto.
Splice (2009)

Regia: Vincenzo Natali
Con: Adrien Brody, Sarah Polley, Delphine Chanéac
Durata: 104 min
Piattaforma: Amazon Prime Video
Clive Nicoli ed Elsa Kast sono importanti ingegneri genetici. Sono alla vetta della loro carriera dopo aver realizzato il progetto di ricreare delle nuove forme di vita dal DNA di diversi animali a fini medici, hanno in cantiere l’idea di progettare una nuova creatura modificando geneticamente il DNA umano. L’esperimento, con non pochi problemi, riesce e nasce Dren, un essere dalle sembianze umane ma con delle caratteristiche particolari: coda e un artiglio affilato alla nascita, con evoluzioni che avverranno in seguito.
I due scienziati dovranno nasconderla e osservarla, per annotarne i comportamenti e sperimentarne il potenziale. Dren è emotiva, si affeziona ai suoi “genitori” ma non sembra essere una creatura controllabile e metterà a rischio il loro equilibrio.
Vincenzo Natali, regista famoso per Il cubo del 1997, torna nel suo genere di riferimento con un’opera di grande rilievo. Ancora una volta il tema centrale è la creatività umana nell’ambito scientifico, insieme alla paura che ad essa non verrebbe posto un limite etico evidentemente (secondo la narrazione del regista) necessario.
La visione permette di analizzare su diversi piani il rapporto tra creatura e creatore, come anche quello tra genitore e figlio. Grazie ad una grande accuratezza nei dettagli con un lavoro ad alto livello di qualità negli effetti speciali, Dren può davvero illuderci di esistere, il suo corpo mostruoso, quello che Julia Kristeva definirebbe come non puro, è talvolta indifeso pur essendo pericoloso, talvolta sensuale ed eroticizzato pur essendo non umano.
Nel cast si nota poi una grande presenza artistica nel ruolo di produttore esecutivo, quella di Guillermo del Toro, che contribuisce a garantire qualità all’opera.
Eva (2011)

Regia: Kike Maíllo
Con: Daniel Brühl, Marta Etura, Alberto Ammann, Claudia Vega, Lluís Homar
Durata: 94 min
Piattaforma: Amazon Prime Video
Nel 2041 i robot intelligenti sono una realtà, gli esseri umani li studiano, li creano, li utilizzano per ogni attività e convivono con loro.
Daniel Brühl veste i panni di Álex Garel, un ingegnere cibernetico accompagnato da un piccolo gatto robotico libero (programmato senza vincoli di sicurezza). Tornato nella sua città di origine, al protagonista viene commissionato un lavoro dalla facoltà di Robotica: dovrà portare a termine un suo progetto giovanile, quello di creare il primo robot bambino fornito di sistema psicologico emotivo.
In città Alex ritroverà suo fratello David, la sua compagna Lana e la figlia Eva. Sarà quest’ultima ad affiancarlo nelle fasi lavorative, come “musa” dalla quale emulare le funzioni psicologiche per programmare il robot, scoprendo dei segreti che fino a quel momento ignorava.
Nell’estate del 2011 veniva presentato alla 68ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il primo lungometraggio del regista spagnolo Kike Maíllo, vincendo un premio collaterale e successivamente pluripremiato presso altri grandi Festival. Il legame tra anima umana e robotica sembra essere una delle principali tematiche del genere fantascientifico del cinema contemporaneo, e questo costituirà lo snodo importante del film. L’autore mette in scena una drammaturgia dalla narrazione semplice, pone il protagonista perennemente circondato da esseri robotici dall’umanità simile ai famosi replicanti di Blade Runner e pone il pubblico e il protagonista dinanzi a delle semplici domande: Qual è il punto di non ritorno della scienza? Fin dove può spingersi la creatività umana? Chi è davvero umano?
Andrea Pedrazzi
Roberto Di Matteo
Diana Napolitano
Sarah Corsi