SEZIONE INTERNAZIONALE
La macchina da presa resta fissa su uno specchio per un terzo del cortometraggio: la vicenda viene riflessa, non guardata direttamente, ed è il protagonista Liudas che si muove, dopo essersi osservato in quello specchio, come a voler “guardarsi dentro”, forse in cerca di una ragione per continuare a vivere.
L’occhio del regista si sposta, poi, a guardare fuori, inquadrando un palazzo in ristrutturazione e una fermata dell’autobus di fronte l’abitazione di Liudas: vi si può osservare il flusso indisturbato della vita, nonostante il protagonista, nel momento in cui è sceso a buttare la spazzatura, sia stato colto da un attacco di cuore. Il titolo, Golden Minutes, fa infatti riferimento ai dieci minuti che si hanno a disposizione per salvare una persona colpita da un infarto.
Il cortometraggio, pervaso da una lentezza riflessiva nella prima parte e da una forte concitazione nella seconda, è il lavoro d’esordio del regista lituano Saulius Baradinskas, noto soprattutto per la produzione di video musicali. Particolare è anche l’alternanza di voci e di silenzi, che sembrano scandire il ritmo dell’intero cortometraggio.
Chiara Pirani