ART&SOUND

Regia di Marc di Domenico, Charles Aznavour

Da quando Édith Piaf regalò a Charles Aznavour la sua prima cinepresa, il cantante franco-armeno non ha smesso di filmare il mondo mentre lo scopriva.

Il risultato di oltre 30 anni di viaggi, incontri, sfide e memorie è stato condensato da Marc di Domenico in un bellissimo diario filmato di poco più di un’ora.

Frammenti conservati nel tentativo di registrare quanta più vita possibile, per provare a testimoniare cosa ci sia tra un battito di ciglia e l’altro (in fondo solo un’esistenza intera), un invito a reinventarsi ad ogni cambio di nastro.

Le regard de Charles non è un’ingenua sequenza di filmini domestici, né tanto meno una trovata agiografica per strappare qualche sospiro nostalgico. In questa (auto)biografia troviamo le cicatrici e i trofei di un personaggio alla continua ricerca di sé, delle proprie radici e sinceramente stregato dalla possibilità di fissare sulla pellicola ciò che ha di fronte.

Il viaggio di Charles Aznavour è quello di un’umanità nomade, degli spiriti inquieti, delle scelte impulsive e delle scommesse azzardate. Anche nei momenti più calmi dà l’impressione di essere il filmato di un addio, una cartolina presa in tutta fretta alla stazione prima che il treno riparta. Forse è proprio questa immagine di ostinata e gioiosa precarietà che resta alla fine di Le regard de Charles; questa incrollabile fiducia nell’imprevedibilità della vita. 

“La mia vita si svolgerà di nuovo” dichiara il cantante/attore, sapendo bene che ad ogni nuova visione ci sarà qualcosa di diverso che darà un nuovo senso a tutta quella vita: un riflesso, un sorriso, un passante distratto.

Lo sguardo del grande uomo famoso è in fondo lo stesso del bambino che chiede cosa stia vedendo il padre nella cinepresa e sorride quando scopre che quei fotogrammi lo stanno registrando mentre fa la domanda. 

Le regard de Charles ci regala una sorprendente selezione di  immagini “rubate” alla vita attraverso lo sguardo delicato e sornione di Aznavour. Consigliatissimo.

Marco Lera

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