I consigli di Carolina
Neverland – Un sogno per la vita (Marc Forster, 2004)
Drammatico/Biografico, 101’
Sabato 17 aprile, Paramount Network, 21.10
Johnny Depp interpreta lo scrittore James Matthew Barrie, autore del capolavoro Peter Pan, purtroppo spogliato della sua caratteristica irriverenza. Il film di Forster dà vita a una fiaba superficiale, poiché avrebbe potuto osare di più. Rimane comunque una pellicola elegantemente sentimentale, contraddistinta da un ottimo cast e nell’immaginario collettivo dai numerosi meme.
Sulla mia pelle (Alessio Cremonini, 2018)
Drammatico/Biografico, 100’
Martedì 20 aprile, Rai Movie, 21.10
Stefano Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi, muore dopo essere stato arrestato e poi violentemente picchiato dalle forze dell’ordine. Un crimine raccontato senza inutili sentimentalismi. Infatti, Cremonini vuole imprimere l’accaduto sulla pellicola in maniera cristallina, appoggiando il racconto della famiglia, ma senza trasformare Cucchi in un santo.
I consigli di Federico
The Prestige (Christopher Nolan, 2006)
Thriller/fantascienza, 130’
Giovedì 15 aprile, ore 21.00 (e sabato 17 aprile, ore 16.35) su Iris
In una Londra dei primi del Novecento, due importanti prestigiatori uniti in passato e ora nemici, per sottomettere l’altro, iniziano a spiarsi e a rubarsi i trucchi. Mettendo in scena spettacoli sempre più arditi e al limite dell’impossibile, alzeranno l’asticella a tal punto da perdere tutto ciò che li circonda.
The Prestige è conosciuto soprattutto per essere il titolo jolly che in una discussione con qualcuno che non digerisce Nolan si usa come riappacificatore. Scherzi a parte, ma mica tanto, resta un’opera dalla scrittura e della messa in scena solida e appassionante, che deve molto ad alcuni Hitchcock. Indimenticabile David Bowie nei panni di Nikola Tesla.
Frost/Nixon – Il duello (Ron Howard, 2008)
Drammatico/storico, 122’
Venerdì 16 aprile, ore 21.10, su TV2000
Dopo il Watergate e le conseguenti prime dimissioni di un Presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon (Frank Langella) decide di accettare l’invito – ben retribuito – di David Frost (Michael Sheen), un giornalistucolo inglese apparentemente innocuo, per dare la sua versione. Ne seguirà una sorta di processo: quello che “Tricky Dick” non aveva mai avuto a causa della grazia concessagli dal suo successore.
Un soggetto cinematograficamente irricevibile, vista la staticità e la quantità di parole, che tra le mani di Ron Howard e del grande Peter Morgan (sua anche l’originale pièce teatrale) si trasforma fino a raggiungere la tensione del migliore film d’azione. Onorevole la scelta di Langella, fisionomicamente lontano da Nixon, ma capace di incutere lo stesso timore solenne.
Carolina Minguzzi
Federico Benuzzi