Jess (Dani Barker) è una giovane aspirante attrice. Trascorre il tempo a costruire il suo show online. Assume diverse sembianze, incontra i suoi amanti occasionali e filma le loro diverse perversioni e abitudini sessuali, caricandoli poi su una piattaforma social. Attraverso questi video, ha modo di aumentare incredibilmente la sua visibilità online, monetizzando e accrescendo la sua popolarità, anche a costo di esporre pubblicamente le persone con le quali si intrattiene.
Riceve la possibilità di poter prendere parte ad un nuovo progetto cinematografico, horror/erotico. Lo sceneggiatore, Tom (Luke Cook), dopo averla incontrata in una zona verde isolata dalla civiltà, la conduce a casa sua, attraverso il fitto bosco. Insomma, niente di più indicativo di un imminente disastro. Non appena Jess potrà accedere al progetto, si renderà conto della sua particolarità e – senz’altro – della realisticità di tutta la narrazione.
La protagonista – come molte persone – ama essere osservata. Registra gran parte della sua vita per un pubblico invisibile, che la rende importante ai suoi occhi e che, in un qualche modo, la fa sentire al sicuro o, come si dice, con il coltello dalla parte del manico. E le sua amicizie fanno la stessa cosa. Sono abituate ad un mondo virtuale, al quale si può accedere velocemente, facilmente attraverso uno smartphone che, se in proprio possesso, può rischiare di diventare un’ossessione e il trampolino di lancio per una prigione invisibile. Ma nel mondo online i pericoli sono dietro l’angolo. E la violenza allora può assumere un lato spettacolare, attraverso una pubblicità che la sminuisce di conseguenza, che la rende attrattiva.
Il thriller psicologico di Sylvia Caminer gira come un vortice, cruento e accattivante al punto giusto verso una fine che non può non ricordare lo stile della celebre serie tv Black Mirror – per la quale esprimiamo tutta la nostalgia – reso qui terribilmente realistico, al passo con i tempi attuali e non in un qualche futuro dispotico.
Luke Cook è espressivo, carismatico e accattivante. Interpreta un personaggio complesso che, sfortunatamente, però non viene approfondito, come tutto ciò che rappresenta il “progetto” a cui Jess è stata chiamata a partecipate. Si conosce il presente ma si sente la mancanza di un contesto di origine.
Un thriller interessante, elaborato, da vedere.
Sarah Corsi