Bentornati cari lettori a un nuovo appuntamento con la rubrica InkComics. Dopo un paio di mesi di pausa estiva torniamo a parlare di nuovo di fumetti, e quale occasione migliore se non l’uscita nelle sale del nuovo film dei Marvel Studios: Ant-man and the Wasp.
Il film, a differenza di molti altri del MCU, non prende ispirazione da nessuna saga Fumettistica particolare. La storia è cronologicamente inserita circa due anni dopo i fatti di Civil War, dopo che Scott Lang (Ant-Man II) è evaso dal Raft, il che ci dà una risposta alla domanda che si sono posti un po’ tutti, e cioè: dov’era Ant-Man mentre gli Avengers combattevano le forze di Thanos in Avengers: Infinity War (se te lo sei perso clicca qui per leggere l’articolo correlato)? Questo film, infatti, si svolge poco prima e parallelamente al mega crossover Marvel. Nonostante ciò, questa storia avrà ripercussioni molto importanti sul futuro del MCU. Anche nella versione fumettistica è il secondo Ant-Man, facendo la sua prima apparizione in Avengers n. 181 nel marzo 1979. Pur essendo un ingegnere elettronico fu costretto a delinquere per salvare la vita alla piccola figlia Cassandra “Cassie” Lang, gravemente malata. Dopo essere stato arrestato scontò alcuni anni di prigione, ma grazie alle sue abilità trovò lavoro presso il dipartimento di sviluppo della Stark International. Sfortunatamente solo una dottoressa era in grado di salvare Cassie, ma questa venne rapita dalla Cross Technological Enterprises. Lang decise quindi di rubare la tecnologia di Pym per salvare la dottoressa e la figlia, e una volta completata la missione restituì la tuta a Pym che decise di lasciargliela, facendo di lui il nuovo Ant-Man. Svariati anni dopo Scott Lang morì per mano di Scarlett tramite una terribile esplosione, evento che darà il via a una serie di saghe che dureranno circa dieci anni.
Parlando dell’Ant-Man originale, Henry “Hank” Pym, inventore delle particelle PYM, che permettono di ridurre lo spazio tra le molecole in modo da ridurre le dimensioni di qualsiasi cosa, la versione cinematografica di questo Pym è differente per certi versi. Innanzitutto per l’età, in quanto si presenta molto più vecchio dell’originale; altro notevole cambiamento è il carattere, ricorrendo a sempre più esperimenti e artifici per sentirsi all’altezza delle divinità e dei superumani nella squadra, Hank cominciò a soffrire un lungo esaurimento nervoso che culminò nello storico numero 213 di The Avengers del 1981, quando Hank schiaffeggiò violentemente sua moglie Janet van Dyne (Wasp I). All’epoca, infatti, Hank stava costruendo Ultron, storico villain dell’universo Marvel (che nei film è stavo invece creato da Tony Stark e Bruce Banner) con l’intenzione di fargli attaccare i Vendicatori, salvo poi sconfiggerlo da solo perché conosceva il suo unico punto debole. In quel modo, i suoi compagni avrebbero perdonato i suoi errori e lo avrebbero riaccolto a braccia aperte. Quando Janet lo scoprì, Hank la allontanò con uno schiaffo.
Lo scrittore Jim Shooter, in seguito, dichiarò che il disegnatore Bob Hall aveva frainteso la sua sceneggiatura: Hank avrebbe dovuto colpire Janet per sbaglio. Nonostante ciò, quella vignetta segnò per sempre la storia editoriale del personaggio. A distanza di quarant’anni, il primo Ant-Man è ancora ricordato come “il supereroe che picchiò sua moglie”, nonostante abbia avuto mille occasioni di redimersi.
A fiancheggiare Ant-Man troviamo anche un’altra storica alleata, Wasp. Hope van Dyne è stata concepita come adattamento nella continuity dell’Universo Marvel di Nadia Pym (Wasp III), personaggio introdotto in un futuro alternativo dell’universo MC2, come figlia di Henry Pym e della sua prima moglie Maria Trovaya e trasposta nel MCU come Hope van Dyne; il nome Nadia ha infatti origini slave e deriva da “Nadežda”, ossia “speranza” (in inglese Hope).
Che dire del film. Piacevole e divertente, ma che presenta alcuni difetti, primo tra tutti Wasp, che non riesce mai a essere la protagonista a pari merito di Ant-Man, ma sempre la spalla. Eroica, bravissima, infallibile e piena di risorse, Wasp è perfetta; di contro Ant-Man è come sempre scemo e creativo, non sa molto, per lui è tutto quantico e capisce ancora meno ma ha le intuizioni vincenti. Confronto impossibile da vincere.
Con l’hype al massimo attendiamo i prossimi capitoli che andranno a convergere in Avengers 4. Fino ad allora godetevi il film e restate a guardare i titoli di coda.
Tommaso Amato