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Bentornati, cari lettori, a un nuovo appuntamento con la rubrica InkComics.
Dopo un paio di mesi di pausa, torniamo a parlare di nuovo di fumetti, e quale occasione migliore se non l’uscita nelle sale del nuovo film dei
Marvel Studios: Captain Marvel

Carol Danvers è una supereroina dei Marvel Comics creata da Roy Thomas e Gene Colan nel 1968. Il personaggio nacque inizialmente sulle pagine di Marvel Super-Heroes n. 13 (marzo 1968) come ufficiale dell’aeronautica statunitense, che diventerà nel 1977 la supereroina Ms. Marvel e, a partire dal 2012, quella di Capitan Marvel.
Carol, capo della sicurezza della base di Cape Canaveral, incontrò il dott. Walter Lawson, l’alter ego umano dell’alieno Kree Mar-Vell, in missione segreta per spiare la Terra. La ragazza rimase coinvolta nella lotta tra Mar-Vell e il colonnello Kree Yon-Rogg, e fu seriamente ferita durante uno scontro tra i due.
Nel 1977, la Marvel decise di affiancare a quella di Capitan Marvel una nuova serie dedicata ad una sua controparte femminile: nacque così il personaggio di Ms. Marvel.

Captain Marvel - la più potente del MCU (foto 2)

Nei primi numeri della collana venne spiegato che Carol assunse i suoi poteri durante lo scontro tra Mar-Vell e Yon-Rogg, investita dall’esplosione di un dispositivo Kree che aveva liberato una enorme quantità di energia. La struttura genetica della ragazza si fuse con quella di Mar-Vell, diventando così una creatura ibrida con geni Kree e umani.
Dopo qualche apparizione con i Difensori e in altre testate Marvel, mentre la sua serie personale si avviava alla chiusura, Ms. Marvel fu accolta tra i Vendicatori fino al 1980. Nel giugno 2012, Carol Danvers assunse l’identità di Capitan Marvel in una nuova serie regolare della scrittrice Kelly Sue DeConnick e illustrata da Dexter Soy. Questa serie, in cui Carol indossa un nuovo costume in parte ispirato a quello precedente e a quello classico dell’originale supereroe Kree (costume che sarà poi di ispirazione per quello del film), secondo gli autori, dovrebbe essere incentrata sul significato che la leggenda di Capitan Marvel rappresenta per Carol e sull’impatto che la sua scelta di personificare il vecchio eroe potrebbe avere sul resto dell’Universo Marvel.

Passiamo ora alla sua controparte cinematografica: il primo film che vede come protagonista un eroe tutto al femminile esce a meno di due mesi di distanza dall’evento più importante di casa Marvel, secondo solo al crossover Infinity War (clicca qui per l’articolo correlato), rivestendo una certa importanza, dal momento che il personaggio sarà un elemento chiave in Endgame.
Quello che differenzia Captain Marvel, interpretata da Brie Larson, dagli altri film sulle origini dell’eroe è il fatto che conosciamo la protagonista anni dopo che ha acquisito i suoi poteri.
Nel film fanno la loro comparsa delle nostre vecchie conoscenze, a partire da un giovane colonnello
Fury, interpretato da un magistrale Samuel L. Jackson, e da un ancora più giovane agente Coulson. Tra i nuovi personaggi presentati, di certo il più interessante è Yonn-Rogg, interpretato da Jude Law, anche se la caratterizzazione del personaggio non è particolarmente ben riuscita. Una piacevole novità sono stati invece gli Skrull, alieni mutaforma, che ci vengono presentati in una maniera più sfaccettata rispetto ai soliti villain a cui siamo abituati.

In fin dei conti, possiamo dire che Captain Marvel è quello che tutti si aspettavano: un buon film di intrattenimento, che non va oltre le aspettative, un antipasto in attesa del mega evento del prossimo 24 aprile con Avengers: Endgame.

Captain Marvel, nonostante alcuni difetti, è la dimostrazione di quanto il mondo dei fumetti, e quello in generale della cultura pop, sappia trasmettere profondi e universali messaggi. In un mondo dove gli eroi sono molto più umani e fragili di quello che si potrebbe pensare, Carol Danvers ha saputo rendere le sue debolezze la sua stessa forza, urlando allo spettatore, di qualsiasi tipo o genere, di rialzarsi sempre, soprattutto quando saranno gli altri a dirci di restare a terra.

Ah dimenticavo, occhio ai Flerken!

Tommaso Amato

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