Reduce da numerose esperienze televisive, radiofoniche, cinematografiche e da mansioni svolte oltre oceano come compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore, Riz Ortolani è ormai un volto già noto del panorama musicale italiano ed estero. Nel 1962, Dino Risi, regista veterano della commedia all’italiana, sta lavorando a Il Sorpasso, quello che forse diventerà il suo più grande capolavoro, ed il Maestro Ortolani avrà l’onore di curarne l’aspetto musicale.
Si parte a tutta forza, Vittorio Gassman è scatenato a bordo della sua Lancia Aurelia B24S Spider, la protagonista assoluta della pellicola assieme all’attore romano e all’attore francese Jean-Louis Trintignant. Durante la sequenza dei titoli di apertura, oltre allo strisciamento di gomme della spider, a tenerci compagnia ci sarà il tema musicale iniziale, tanto frenetico da sembrare collegato ai giri del motore della vettura. Ortolani ci delizia con un brano dall’andamento swing, vicino allo stile jazzistico molto in voga in America fra gli anni ’30 e ’40, tradizionalmente caratterizzato dall’uso di orchestre numerose rispetto ai classici quartetti e quintetti. Infatti, oltre a una batteria e un contrabbasso inarrestabili, troviamo una predominante sezione di ottoni (tromba, trombone, ecc.), la quale produrrà gran parte delle armonie della composizione, regalandoci la sensazione di essere in un night club newyorkese, estasiati dai fraseggi del sassofonista John Coltrane supportato da una Big Band capeggiata da Benny Goodman o Glen Miller.
Bruno Cortona (personaggio di Vittorio Gassman), durante la ricerca disperata di un telefono, che a ferragosto è come cercare acqua in un deserto, fa sosta a bordo strada per dissetarsi da una fontanella circostante, ed è proprio in quell’istante che la sua attenzione cadrà su una sagoma affacciata alla finestra di un appartamento; si tratta di Roberto Mariani (Jean Luis Trintignant), che sembra essere incuriosito da qualcosa, qualcuno, magari la ragazza del palazzo di fronte della quale è segretamente innamorato. L’atmosfera cambia drasticamente, lo swing si arresta per dare spazio a un brano leggero, dal sapore romantico, nostalgico, intitolato infatti Tema lento, caratterizzato da intense armonie cantate dai violini. Il brano mette in risalto le caratteristiche di Roberto, timido, introverso, impacciato nei confronti della vita, e che dedica la propria esistenza esclusivamente agli studi universitari. La sua personalità entrerà in confitto con l’esuberanza e la prepotenza di Gassman, al quale in fondo ci si affezionerà anche, dando cosí il via ad una delle avventure più stravaganti della storia del cinema.
Ad arricchire la colonna sonora ci sono anche canzoni degli anni ’60, simbolo di spensieratezza e benessere dovuti al miracolo economico italiano; classici come Quando, quando, quando, Guarda come dondolo e tanti altri brani di Domenico Modugno e Peppino di Capri. Inoltre, in diversi CD pubblicati molti anni dopo l’uscita del film, troviamo versioni alternative dei temi principali che quasi mai sono comparse nella pellicola, ed è possibile imbattersi anche in brevi tracce contenenti il simpaticissimo clacson della Lancia Aurelia usato centinaia di volte da Gassman, come segno di riconoscimento e segnale imponente del suo arrivo in scena.
Francesco Di Grazia