‘Chi cresceva in provincia negli anni Quaranta e Cinquanta imparava presto la lezione preziosa: la vita è una cosa che succede quasi sempre altrove.’

Signore e signori, edito Adelphi, riporta su carta sei, più uno, monologhi dello scrittore britannico Alan Bennet.

Monologhi pensati negli anni ‘80 per la BBC, raccolti in questo volume, con due introduzioni che ne spiegano l’idea e l’intento. Flussi di coscienza, scenografia minimale, un solo punto di vista. Bennet affaccia il lettore a delle storie di quotidiana normalità. Sette personaggi, quasi tutti femminili, con i loro difetti, le loro ossessioni, le loro vendette ed i loro vaneggiamenti.

Una donna come tante: una donna di mezza età vivace e inconsapevole, immersa nelle dinamiche sociali del suo lavoro, malata e che finge di non esserlo, non se ne rende conto fino a che non arriva il tragico finale.

Una patatina nello zucchero: un mammone che non accetta la nuova relazione dell’anziana  madre, legato a lei in modo quasi ossessivo, innumerevoli disturbi che rimangono fino alla fine sotto il velo dell’inconsapevolezza.

Un letto fra le lenticchie: la moglie di un vicario che si sente inadatta e poco apprezzata, non è credente, è un’alcolizzata che beve tutto il vino della messa e lo sostituisce con dello sciroppo per la tosse.

Una donna di lettere: una pignola che scrive lettere colme di lamentele e critiche, spia la vite degli altri per trovarne i difetti, invia reclami, alla fine si ritrova in prigione.

La sua grande occasione: una comparsa che si crede una grande attrice, apprezzata solo per la sua fiscità, aspetta la sua grande occasione.

In trincea: una sessantenne che ripensa agli atteggiamenti del marito e dei figli, rimasta sola.

Una fetta biscottata sotto al divano: un’anziana che non accetta la vecchiaia, incolpa i servizi sociali di tenerla lì immobile, si rifiuta di andare in casa di riposo, spolvera, cade, si fa prendere dall’orgoglio.

‘Dice che Dio mostra di prediligerti attraverso la sofferenza. Se soffri è segno che sei speciale agli occhi di Dio. Dice che lo sa per esperienza personale. Sua moglie soffre di emicrania.

Pausa.

Ne facevo a meno di essere speciale, se era per questo.’

Titoli semplici, alcuni presi da piccoli dettagli presenti nei racconti, divertenti e spiazzanti quasi per edulcorare la triste quotidianità di quelle esistenze.

Bennet porta il lettore ad avere una visione incompleta della storia, fortemente legata all’opinione e al punto di vista del personaggio che la sta raccontando, la mente e le riflessioni si aprono solo con la conclusione del racconto, grazie ai finali spesso inaspettati e alla moltitudine di contenuti.

Piccoli drammi che si consumano in poche pagine, ma che ilarità, che ironia, che satira!

Bennet, con una penna feroce, trasforma la vita ordinaria in storie degne di essere lette.

Claudia Morbiato

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