“Questo è un paese terribile”: è così che nonna Seva, classe 1919, descrive la Russia del 2008, e non solo, al nipote Andrej tornato dagli Stati Uniti per accudirla.
Andrej, ormai americano anche se legato alla Russia per la sua infanzia e i suoi studi, vede nel viaggio a Mosca un motivo di riscatto e novità per la sua vita fatta di scarse soddisfazioni.
Il protagonista si sente uno straniero nel suo paese natale (sua nonna, a causa della demenza, spesso non lo riconosce), si sente fuori luogo e solo.
Suo fratello, che prima di lui si occupava della nonna, è dovuto emigrare a Londra per ragioni sconosciute.
Emarginato e solo, riscopre il suo legame con Baba Seva che si fa più forte di pagina in pagina.
Nel 2008 la decadenza sovietica è ancora tangibile per le strade di Mosca, anche se il vecchio regime comunista è ormai passato da tempo.
Andrej si farà spazio giorno dopo giorno in questa città così diversa da New York; con il tempo si renderà conto che il capitalismo ha assunto una forma totalmente diversa.
Le difficoltà e le contraddizioni di una Russia “malata che deve essere curata”, dalle piccole cose a quelle più importanti: i prezzi esorbitanti in un paese così povero, la difficoltà di trovare una squadra con la quale giocare a hockey, le distanze immense da percorrere per essere soccorsi in un ospedale.
Il libro racconta la vita quotidiana di questo accademico e sullo sfondo ritroviamo la politica, la letteratura e la cultura russe, incarnate anche dagli altri personaggi del romanzo.
Andrej alla fine si innamora di Julia e trova il suo posto in questo nuovo paese entrando nella cerchia di attivisti socialisti, con cui imparerà a ritrovare l’amore per la Russia presente in lui fin dalla nascita.
Keith Gessen, l’autore,come il protagonista è nato in Russia per poi trasferirsi negli Stati Uniti, ed il suo vissuto rientra perfettamente in questo romanzo rendendolo ancor più interessante e accurato.
Il romanzo è quindi una fedele descrizione della Russia in tutte le sue sfaccettature, fatta da un uomo che la ama profondamente sia a livello culturale che come sua patria natale, nonostante se ne senta spesso escluso.
Un racconto ricco di eventi e fatti, descritto con semplicità e con una scrittura scorrevole.
L’insoddisfazione di un trentenne che non trova il suo posto nel mondo.
Il rapporto profondo e commovente con una nonna anziana da accudire e la difficoltà solo al pensiero di lasciarla.
L’indecisione tra la carriera e la felicità.
Gli ideali in un paese in cui la politica è meschina.
Un romanzo leggero che indaga la vita in Russia nel ventunesimo secolo e le dinamiche della “nuova Russia” e del suo passaggio dal comunismo ad una forma di capitalismo viziato.
Libro per chi ama la Russia e per chi vuole leggere una storia fatta di crescita e legami.
Claudia Morbiato